martedì 26 ottobre 2010

.......Ultima settimana della prima fase di potenziamento!!!

Ho iniziato la quarta settimana di potenziamento, che dire, non pensavo di non sopperire in special modo durante la terza settimana. Quando lessi il programma la prima riflessione è stata, “ la terza settimana crepo “, invece il lavoro che man mano immagazzinavo mi ha portato a far diventare la settimana che sembrava la più ostica , quella più semplice e regolare. Non mi sono sentito sino ad ora quella sensazione di fatica accumulata che in passato, quando sottoponevo il mio organismo a certe pressioni fisiche emergeva, ogni giorno mi alzo con la voglia di fare gli allenamenti giornalieri, e questa settimana la passo con la curiosità di sapere cosa il grande Luciano Albanesi mi inserirà nel prossimo periodo di preparazione.

sabato 23 ottobre 2010

Un passo verso il nulla

Può essere inutile fare tanto, può essere utile non fare nulla
Riflettere, studiare, pianificare, agire
Attaccare, subire, difendersi e fuggire
Tutto è giusto, tutto è ingiusto
Alcune volte penso, pensare può far male, tanto male
per non farlo mi debbo stancare e corro...............
il giorno che mi fermerò,
sarà il giorno che i miei pensieri non mi faranno più paura.

http://jpptv.altervista.org/

martedì 19 ottobre 2010

Una splendida giornata a Villa Borghese

Che giornata sabato 16/10/10 La maratona a staffetta disputatasi a Villa Borghese, non è stata per i  nostri colori una semplice gara, ma una splendida occasione di ritrovo per tutta la Lazio Runners Team. Al di fuori del tempo in gara, a prescindere dalla classifica, è stata una giornata dove uno sport individuale come la corsa creava un gruppo, fatto di persone fantastiche, di risate e sudore. E’  favoloso vestire questi colori, perché il risultato di uno, è il risultato di tutti, perché è il risultato di una squadra, la nostra. Orgogliosi nell’esserci ed orgogliosi nel sudare per questa canotta e per questi colori.

Forza Lazio - Forza Lazio Runners Team

mercoledì 13 ottobre 2010

Maratona a Staffetta di sabato 16 a Villa Borghese

Squadre Maratona a staffetta
Ecco le magnifiche 4 squadre della Lazio Runners Team partecipanti alla Maratona a Staffetta di sabato 16 a Villa Borghese
SQUADRA N.1
MACELLARO
LODI
ANNA GIUNCHI
SAFFIOTI
BIANCHI
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SQUADRA N.2

 PELLORCA
FIORAVANTI
SIMONA BEVILACQUA
TOCCI
MACCARI
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SQUADRA N.3

TRESCA
SANSABINI
SANDRA SERPOLLI
MARTIN
CAPRIA
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SQUADRA N.4

CENTOGAMBE
BIZZARRI
MARIA GRAZIA CITTADINI
SARDO
FICORELLA F.
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martedì 12 ottobre 2010

PETIZIONE POPOLARE “UNA FIRMA PER GABRIELE”

Comitato Mai Più 11 Novembre
PETIZIONE POPOLARE
“UNA FIRMA PER GABRIELE”

Nella Stazione di Servizio Badia Al Pino Est (Arezzo), la mattina dell’11 Novembre 2007 venne ucciso Gabriele Sandri, giovane di 26 anni, raggiunto a bordo dell’auto su cui viaggiava da un colpo di pistola esploso dall’agente della Polizia di Stato Luigi Spaccarotella, posizionato nell’altra carreggiata dell’Autostrada del Sole. Nel processo di primo grado il poliziotto è stato condannato per omicidio colposo: il 1° Dicembre 2010 si celebrerà il processo d’appello, cui la famiglia Sandri e la Procura Generale presso la Corte d’Appello sono ricorse sostenendo la tesi dell’omicidio volontario.

Per non dimenticare Gabriele Sandri e per fare memoria storica condivisa, riaffermando i principi fondanti di uno Stato di Diritto libero, democratico e garantista, i sottoscritti cittadini chiedono alla società Autostrade per l’Italia SpA, alla società Autogrill SpA, alla Provincia di Arezzo, al Comune di Arezzo e alla Regione Toscana di consentire l’apposizione di una targa commemorativa all’interno della Stazione di Servizio Badia Al Pino Est, recante la dicitura “Nel ricordo di Gabriele Sandri, cittadino italiano. Comitato Mai Più 11 Novembre”.



Si dichiara che ai sensi del D.Lgs. 30/6/03 N° 196 “Codice in materia di protezione dei dati personali”,
le informazioni fornite saranno utilizzate esclusivamente per la presente petizione promossa dal comitato di fatto “Mai Più 11 Novembre”

firma la petizione su

http://www.petizionionline.it/petizione/una-firma-per-gabriele/1918

lunedì 11 ottobre 2010

Perchè la Fiat apre in Serbia.....

Non si tratta del minore costo del lavoro serbo. Le multinazionali spesso investono in stati con alti costi della manodopera – Svezia, Germania, Svizzera – perché essi sono compensati da altri vantaggi. Ma l’Italia viene scartata. Non c’entra solo il precedente di Pomigliano d’Arco e la conflittualità sindacale. Nella graduatoria Doing Business della Banca mondiale, la Serbia è solo dieci posti indietro rispetto all’Italia, che si trova già nella parte bassa del- la classifica, al 78esimo posto. Ma quanto a “certezza dei contratti” Belgrado (97esima) fa meglio di noi che siamo al 156esimo posto, anche perché il nostro sistema giudiziario civile funziona malissimo. Senza contare poi il peso del fisco e della burocrazia. È così sorprendente che la multinazionale Fiat abbia scelto la Serbia?
Le ragioni del progetto serbo sono descritte in modo parzialmente simile ma assai più critico su Repubblica, dove Paolo Griseri ha intervistato Giorgio Airaudo, responsabile nazionale Fiom per il settore auto.
«In Serbia il salario mensile è di 400 euro», spiega il sindacalista italiano. Un salto notevole rispetto alle retribuzioni medie degli operai torinesi (1.100-1.200), una paga addirittura più bassa delle retribuzioni già misere della Polonia (meno di 600 euro mensili). Per arrivare a questi livelli in Italia bisogna sottoporsi a dosi massicce di cassa integrazione, così come è avvenuto da quando la crisi ha cominciato a mordere il mercato delle quattro ruote.
La paga mensile non è l’unico vantaggio del trasloco deciso da Marchionne. In base all’accordo firmato due anni fa dal governo di Belgrado e dal Lingotto, lo Stato paga la bonifica dello stabilimento e cede la proprietà alla Fiat. La bonifica è costosa. La fabbrica, la vecchia linea produttiva della Zastava, è stata bombardata dagli aerei Nato nel ‘99, durante la guerra che divise l’ex Jugoslavia. Nell’area sono disperse 370 tonnellate di diossine e altri veleni. Dei 2.600 ex dipendenti della vecchia Zastava la Fiat ne ha assunti solo 1.000 lasciando gli altri a libro paga dello Stato serbo fino a quando la salita produttiva del nuovo modello non consentirà nuove assunzioni. Per ogni dipendente assunto la Fiat, in base all’accordo, riceve 10.000 euro di finanziamento pubblico. Inoltre per dieci anni il Lingotto non pagherà tasse né al governo di Belgrado né al comune di Kragujevac.
«Competere con questi costi per noi è impossibile. Chi potrebbe permettersi il lusso di lavorare per 400 euro al mese in Italia? In questa storia Pomigliano non c’entra un bel niente. Marchionne dica chiaramente quali sono i motivi del trasloco», si arrabbia Airaudo.
Nel commento di Luciano Gallino su Repubblica, però, la questione non si riduce al contenimento di costi. Ci sarebbero altre intenzioni più “politicamente” ambiziose e preoccupanti.
Portando la produzione da Mirafiori a Kragijevac, dove il costo del lavoro è meno della metà, la Fiat può quindi pensare di risparmiare al massimo tre o quattro punti sul costo totale. Ma se intende affrontare tutti i problemi sociali, sindacali e politici che dalla sua decisione deriverebbero per conseguire un risparmio così limitato, ciò significa che le sue previsioni di espansione produttiva, di vendite e di bilancio sono assai meno rosee di quelle che lo stesso amministratore delegato ha dato a intendere nei mesi scorsi. E questo dubbio ne alimenta un altro: che il vero obbiettivo non sia la riduzione del costo del lavoro, sebbene questo appaia evidente, bensì la realizzazione di una fabbrica dove regnano ordine, disciplina, acquiescenza assoluta agli ordini dei capi. Dove, in altre parole, il sindacato non solo assume vesti moderne, ma semplicemente non esiste, o non fiata. Magari ci verrà detto ancora una volta che questo è un obbiettivo che la globalizzazione impone. Può essere, anche se le pretese di quest´ultima cominciano ad apparire esagerate.
Ulteriori dettagli sono aggiunti sulla Stampa, dove coi toni ovviamente più disciplinati nei confronti dell’ad Sergio Marchionne e dell’azienda che guida, si dice:
La decisione su Kragujevac è presa, il piano di investimenti da 1 miliardo di euro avviato. I primi tecnici sono già stati spediti a preparare le linee che sforneranno le sostitute di Idea, Musa e Multipla.
Centonovantamila vetture l’anno della nuova L-0 che dalla fine del 2011 verranno prodotte in Serbia dalla Zastava.
Il Corriere della Sera segnala brevemente le reazioni dei giornali serbi al progetto.
La notizia che dall’inizio del 2012 Fiat produrrà in Serbia nuove versioni dei modelli Fiat Idea e Lancia Musa va in prima pagina non solo sui maggiori quotidiani di Belgrado ma anche su quelli locali. Una notizia che ha provocato immediatamente reazioni positive da parte del management serbo dello stabilimento di Kragujevac. «La decisione di Fiat di produrre qui questi due nuovi modelli conferma che vengono applicati tutti gli accordi stipulati con i partner italiani».
Ma se per il Foglio non è sorprendente, la notizia del trasloco non è per questo più tollerabile agli occhi della politica italiana, e degli interessi dei lavoratori e dell’economia nazionale che la politica dice di voler tutelare. E così, l’annuncio diffuso ieri dai giornali senza grande enfasi è diventato in serata un caso politico agguerrito.

L’ipotesi di trasferire in Serbia le produzioni inizialmente previste a Mirafiori «non sta né in cielo né in terra. Se è una barzelletta, Marchionne sappia che non fa ridere nessuno». In assenza di un ministro dell’industria (Scajola non è stato ancora sostituito) tocca al leghista Roberto Calderoli fare la voce grossa con il Lingotto ripetendo le tesi tradizionalmente care al Carroccio: «Non si può pensare di sedersi a tavola, mangiare con gli incentivi e gli aiuti di Stato e poi alzarsi e andarsene senza nemmeno aver pagato il conto».
La reazione leghista si spiega anche con il fatto che lo sgarbo fatto a Mirafiori finisce per colpire l’immagine del governatore del Piemonte, Roberto Cota. Ma gli altri esponenti del governo non possono che seguire i colonnelli di Bossi. Il titolare del lavoro, Maurizio Sacconi, che pure aveva recentemente trovato un nuovo feeling con Sergio Marchionne nella comune battaglia contro la Fiom a Pomigliano, si vede costretto a chiedere alla Fiat «di riaprire quanto prima un tavolo per discutere insieme del progetto Fabbrica Italia secondo il modello già concordato a Pomigliano».
Il progetto serbo rischia di colpire in particolare Mirafiori e Torino, e la reazione del sindaco di Chiamparino ne è conseguenza.
«Sarebbe paradossale che fosse Torino a dover pagare la vicenda di Pomigliano. Ho sentito ancora recentemente Marchionne e mi aveva confermato gli impegni presi. Anche per questa ragione è indispensabile un chiarimento in tempi brevi»
Reazioni preoccupate anche dal segretario del PD Bersani e da quello della Cisl Bonanni. Ma Repubblica ricorda anche che “nonostante le polemiche la Borsa continua a premiare Marchionne. Ieri il titolo è salito del 2 per cento e ormai sfiora (a 9,87) la quota psicologica dei 10 euro, forte dei giudizi positivi degli analisti sugli effetti dello scorporo annunciato martedì notte”.
È quindi Massimo Mucchetti sul Corriere della Sera a tirare le fila dell’improvvisa e spaesata agitazione di ieri.
La Borsa ha applaudito i disegni di Sergio Marchionne. Il resto dell’Italia no: partiti di opposizione, esponenti del governo, sindacati, anche quelli moderati. Perfino la Confindustria, pur appoggiando l’illustre associato, non vorrebbe scontri radicali. La scissione tra il settore auto e le attività affini (tra cui le non affini partecipazioni editoriali), che resta alla Fiat Spa, e il resto del gruppo, che va alla neonata Fiat Industrial, è passata in secondo piano rispetto all’annuncio del trasferimento di alcune produzioni da Mirafiori alla Serbia.
La mossa della Fiat sorprende solo chi non aveva mai letto con attenzione i suoi bilanci. Ma i distratti, in Italia, sono una folla: politici, industriali, banchieri, commentatori. Oggi esaltano il Marchionne che salva Detroit con i soldi della Casa Bianca e scoprono preoccupati che lo stesso Marchionne trova in qualche sporadico sciopero della Fiom la scusa per depotenziare Mirafiori, visto che il governo italiano è in bolletta. Il ministro Roberto Calderoli parla degli aiuti pubblici, ma è storia vecchia. Per condizionare le scelte della Fiat sulla base di una storica gratitudine, ci vuole una capacità politica che finora non si è vista.

 ilpost

domenica 10 ottobre 2010

Prima settimana di preparazione invernale

Oggi ho portato a termine la mia prima settimana di preparazione, la risposta fisica è stata migliore delle aspettative. Sono riuscito a portare a termine tutte le sedute senza alcuna difficoltà, è bello sentire il proprio corpo rispondere in maniera positiva a certe sollecitazioni. Spero di proseguere su questa strada non c'è cosa migliore che faticare divertensosi, ed i lavori fino ad ora svolti mi hanno fatto anche divertire.



Complimenti speciali al grande Paolo Lodi che ha effettuato alla mezza maratona di Agropoli una prestazione stratosferica con 1h 16min e 14sec. Forza Paolo

venerdì 8 ottobre 2010

due parole .....Jampier Pellorca: Borsa Lazio: facciamo il punto: quotazione +42%; s...

due parole .....Jampier Pellorca: Borsa Lazio: facciamo il punto: quotazione +42%; s...: "Gli scambi, oggi 8 ottobre 2010, hanno riguardato 593.749 azioni della Lazio, un quantitativo di poco superiore alla metà degli scambi di ie..."

Borsa Lazio: facciamo il punto: quotazione +42%; scambiato il 20% del capitale

Gli scambi, oggi 8 ottobre 2010, hanno riguardato 593.749 azioni della Lazio, un quantitativo di poco superiore alla metà degli scambi di ieri. La quotazione di chiusura è stata di €0,444 con un incremento dell’1,60% sulla quotazione del giorno precedente.
Facciamo il punto a poco più di tre settimane dall’inizio dei movimenti sul titolo Lazio. Tutto è cominciato mercoledì 15 settembre quando furono improvvisamente scambiati 1.718.000 titoli per un controvalore di €594.000, con un salto del prezzo di chiusura dell’11,61%, a €0,346. Per meglio apprezzare l’eccezionalità del numero di titoli scambiati quel giorno basterà ricordare che il giorno precedente (14 settembre) erano stati appena 17.000 (e nei giorni precedenti il livello era spesso ancora più basso).
In questi 18 giorni di Borsa aperta (dal 15 settembre ad oggi) sono stati scambiati circa 13.850.000 titoli che rappresentano circa il 20,45% del capitale sociale; per valutare quanti nuovi azionisti possono eventualmente essere entrati nel capitale della Lazio, va naturalmente ricordato che molti di questi titoli possono essere passati di mano più volte nel periodo. Per un ulteriore confronto si tenga presente che Lazio Events (cioè Claudio Lotito) possiede oltre il 67% del capitale sociale della Lazio.
Il valore del titolo dal prezzo di chiusura del 14 settembre quando quotava €0,31 è aumentato quasi del 42%! Chi avesse acquistato 1000 euro di titoli Lazio il 14 settembre e li avesse rivenduti oggi avrebbe guadagnato ben 420 euro. Niente male, direi.
Alla quotazione di oggi (€0,444) tutto il capitale della Lazio varrebbe poco più di 30 milioni di euro, a confronto di 141 milioni della Roma e 171 milioni della Juventus.


Paolo Lenzi

spero che sia la volta buona, le sensazioni che ci sia qualcosa di diverso ci sono, vedremo...................Forza Lazio

due parole .....Jampier Pellorca: Caso Scazzi/ E se in Italia ci fosse la pena di mo...

due parole .....Jampier Pellorca: Caso Scazzi/ E se in Italia ci fosse la pena di mo...: "La Domus Civitas Vittime del terrorismo e mafia chiede al governo italiano e a tutti i deputati e senatori di reintrodurre anche qui in It..."

Caso Scazzi/ E se in Italia ci fosse la pena di morte?

La Domus Civitas Vittime del terrorismo e mafia chiede al governo italiano e a tutti i deputati e senatori di reintrodurre anche qui in Italia  la pena capitale - vedi casi come Sarah Scazzi, Annamaria Franzoni, coniugi Romano di Como, ecc. ecc. - per fermare la barbarie che ormai dilaga nel nostro paese in molti casi perdonista, a danno delle vittime e per molti altri, adesso invece, aimè per molte anime della politica Italiana avviene addirittura la sublimazione del crimine, con libri e film sponsorizzati dallo Stato e da persone che ammettono il crimine per ottenere quello che si vuole e che sottolineano le gesta criminali di molti terroristi assassini stupratori e banditi incalliti trasformandoli in eroi  dei giorni nostri, e ora di cambiare, per non finire nell’abisso dell’intolleranza e della violenza , pane per le nuove generazioni cresciute ed educate a videogames violenti e tv spazzatura con film ultra violenti che porteranno il nostro paese alla Giustizia fai da te.

Bruno Berardi
Presidente Domus Civitas Vittime del terrorismo e mafia


Io sono sempre stato contro la pena di morte, ma quello che è successo non è accettabile perchè è al disopra di ogni tipo di barbaria, l'accaduto non ha confronti, oggi per quanto accaduto sarei d'accordo... forse mi faccio guidare dall'ira interiore che genera un fatto del genere, ma una cosa è sicura, serve una pena esemplare, la crudeltà di questo atto non ha pari col passato. Le pene penitenziarie non debbono essere uguali per tutti.... un reato non è uguale ad un'altro, e la pena secondo me non deve essere differente solo nella durata, ma anche nell'attività interna. Sinceramente per certa gente non vedo alcun tipo di recupero sociale.
J.P.

Giorno 5 Variazioni

Oggi variazioni, bell'allenamento, prima 6km di riscaldamento e poi variazioni di 3min 2min 1min, da ripetersi per 2 volte. Ottima sensazione, girate tutte circa a 3,18min/km.

giovedì 7 ottobre 2010

giorno 4

Ottime le sensazioni dopo il 4° giorno di preparazione, le gambe le sento rinforsarzi, ma sopratutto sento in me la voglia di lavorare. Quella splendida solitidine che certi lavori ti danno, oltre che rinforzarti fisicamente riescono a farti scaricare la psiche come null'altro.

Non pensavo a seguito della pressa che il circuito, su carta semplice, potesse donarmi tanta sensazione di lavoro. Domani è un altro giorno.


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